TXOTX!

 

Quello che oggi risponde al nome di Basque Country è una comunità autonoma della Spagna. La popolazione basca abita però un’area che si estende anche oltre il confine con la Francia. Cosa c’entra tutto ciò con lo skateboard?

Il nesso si chiama TXOTX, ed è un contest di minirampa organizzato da Volcom.
Una rampa ad Hip lunga 22 metri con un’estensione ed un wall, 8000€ di montepremi messi in palio, i Sick Of It All che suonano la sera della gara. Il tutto inserito nella corinice unica dei Paesi Baschi.

Il programma della gara che andrà in scena sabato 3 maggio a Durango-Bizkaia prevede quanto segue:

11:00 Training
12:00 Qualifiche
16:00 Finali
18:00 Price Giving
21:00 Sick Of It All

Che dire, se ne avete l’opportunità, fatevi un week end nei Paesi Baschi, chissa che magari ci scappa anche una surfata 🙂

SPAGNA/ POLIZIA ARRESTA 10 PERSONE PER VANDALISMO FILO-ETA

Giovani radicali danneggiavano beni pubblici e banche

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6 giorni
fa da APCOM

Barcellona, 18 apr. (Apcom) – La polizia spagnola ha arrestato 10 persone in un’operazione contro la violenza di strada filo-Eta (in basco "kale borroka") nella provincia basca di Guipuzcoa. Ne danno notizia oggi i media spagnoli, secondo cui gli arresti sono stati compiuti in relazione a danneggiamenti e vandalismo contro caserme di polizia, sedi di partiti , banche, stazioni ferroviarie e installazioni di arredo urbano.

I detenuti, tutti fra i 20 e i 27 anni, farebbero parte di un’organizzazione giovanile denominata ‘Segi’, messa fuori legge per la sua continguità politica all’Eta, e saranno presto traferiti a Madrid per essere interrogati dai magistrati. Le forze dell’ordine hanno condotto perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati e in almeno una ‘herriko taberna’, i locali di ritrovo degli indipendentisti radicali.

L’ultimo attentato dell’Eta risale proprio a ieri, quando l’organizzazione terrorista separatista ha fatto esplodere una bomba a Bilbao davanti a una ‘casa del popolo’, sede del Partito socialista basco (Pse-Ee), provocando il ferimento lieve di sette agenti di polizia e ingenti danni materiali. Il Partito socialista spagnolo (Psoe) di José Luis Zapatero sembra sembra sempre più l’obiettivo dell’organizzazione terrorista separatista da quando lo scorso 7 marzo l’Eta ha ucciso un ex consigliere comunale socialista, Isaias Carrasco, appena due giorni prima delle elezioni politiche in Spagna.

Spagna: bomba Eta contro sede Psoe, feriti MADRID

da http://www.ansa.it

– Una bomba è esplosa questa mattina davanti a una sede del partito socialista locale a Bilbao, nei Paesi baschi. Secondo la radio nazionale spagnola, non ci sarebbero vittime ma solo gravi danni materiali, mentre secondo l’emittente La Ser, due poliziotti sarebbero rimasti lievemente feriti. L’azione, secondo le radio, è da attribuire all’Eta.

L’esplosione di una bomba attribuita all’Eta contro una sede locale del partito socialista a Bilbao questa mattina ha ferito leggermente sette poliziotti e provocato consistenti danni materiali: lo hanno riferito fonti del dipartimento degli interni del governo regionale basco. Non ci sono state per ora rivendicazioni, ma la dinamica dell’attentato sembra confermare la matrice Eta. I sette agenti sono stati feriti lievemente, ha precisato l’edizione elettronica del quotidiano El Pais, dall’onda d’urto provocata dalla deflagrazione. L’ordigno era stato individuato da una pattuglia della Ertzaintza, la polizia basca, prima che giungesse una telefonata a nome dell’Eta al soccorso stradale (Dya) per avvertire dell’imminente esplosione, come usa fare l’organizzazione armata separatista basca. I poliziotti hanno individuato una valigia sospetta ed hanno subito installato un perimetro di sicurezza, evacuando i passanti. L’ultimo attentato mortale rivendicato dall’Eta e’ stato registrato il 7 marzo scorso, a 48 ore dalle elezioni politiche spagnole, con l’assassinio dell’esponente locale socialista basco Isaias Carrasco a Mondragon. Ieri re Juan Carlos di
Spagna, inaugurando la nuova legislatura davanti al parlamento, ha lanciato un appello all’unita’ del paese contro ”la barbarie del terrorismo”.

Spagna – Cominciato maxi processo contro l'Eta: in 27 a giudizio

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3 ore
fa da PEACE REPORTER

 

E’ cominciato oggi un nuovo maxi-processo in Spagna per presunte collusioni con l’Eta, l’organizzazione separatista basca. Sono ventisette gli imputati, tutti membri della ‘Gestora Pro Amnistia’ che, secondo la pubblica accusa, gestiva i rapporti tra i detenuti dell’organizzazione e i vertici del gruppo armato. Per ciascun imputato l’accusa ha chiesto dieci anni per appartenenza all’Eta. Il processo iniziato oggi dovrebbe proseguire fino al prossimo 23 luglio.

Bilbao, bomba rivendicata dall'Eta ferisce tre poliziotti baschi

  Reuters – da 21 minuti

MADRID (Reuters) – Una bomba nascosta in una borsa è esplosa stamani fuori da una sede del partito socialista nella città basca di Bilbao, ferendo tre funzionari di polizia che avevano delimitato la zona in seguito a una telefonata minatoria dell’Eta.

La bomba è esplosa alle 6 del mattino (ora locale), mezz’ora dopo che una telefonata anonima aveva messo in guardia la polizia della presenza dell’ordigno e dopo che l’azione era stata rivendicata dal gruppo dei separatisti baschi dell’Eta, secondo quanto spiegato dalla portavoce.

 

Due dei tre agenti di polizia rimasti feriti hanno subìto traumi all’udito in seguito al fragoroso rumore provocato dall’esplosione mentre il terzo è rimasto ferito a un arto.

La bomba è stata piazzata fuori da un ufficio nella zona di La Pena, vicino a Bilbao, utilizzato dal Partito socialista, attualmente al governo in Spagna.

L’Eta ha provocato la morte di oltre 800 persone in circa 40 anni di lotta armata per l’indipendenza della regione Basca dalla Spagna.

SPAGNA/ ONG: INVIA MAIL ALL'ETA PER CHIEDERE FINE VIOLENZA

"Lokarri" si è impegnata a far pervenire i messaggi al gruppo

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1 giorno
fa da APCOM

Roma, 15 apr. (Apcom) – Una mail all’Eta per chiedere all’organizzazione terroristica basca che deponga le armi: è un’iniziativa lanciata dall’ong basca "Lokarri", che si è impegnata a trovare un mezzo perché possano venire recapitati i messaggi.

Come riferisce il quotidiano spagnolo El Mundo, oltre all’Eta gli interessati possono rivolgersi a interlocutori meno inaccessibili, come i rappresentanti dei principali partiti, compresi il premier socialista José Luis Rodriguez Zapatero e il presidente regionale basco Juan José Ibarretxe.

Il messaggio loro recapitato chiede "un processo di dialogo per ottenere un accordo politico che migliori la convivenza" ma anche "una consultazione popolare perché i cittadini baschi e navarresi possano esprimere le loro opinioni in forma pacifica e democratica".

L’iniziativa, lanciata una settimana fa, sembra avere avuto successo: fino a ora sono 8mila le persone che hanno aderito: basta riempire un formulario sul sito web dell’ong per inviare in automatico le mail.

SPAGNA/ JUAN CARLOS INAUGURA IX LEGISLATURA: UNITA' CONTRO ETA

w.lavoc

E "dialogo e coesione sociale" contro rallentamento economico

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50 min
fa da APCOM

Madrid, 16 apr. (Apcom) – Juan Carlos di Spagna ha inaugurato oggi la IX legislatura spagnola dalla restaurazione della democrazia in una sessione solenne del Parlamento (Cortes Generales) a camere riunite, chiedendo "unità per farla finita con la barbarie terrorista" e "dialogo e coesione sociale" per far fronte al rallentamento economico. L’anziano monarca, che ha compiuto 70 anni lo scorso 5 gennaio, ha partecipato alla cerimonia assieme alla regina Sofia, all’erede al trono Felipe e alla principessa Letizia. Alla seduta hanno preso parte per la prima volta dalla loro investitura anche i membri del nuovo governo ‘rosa’ di José Luis Zapatero.

"L’unità per farla finita con la barbarie terrorista è un obbligo di tutti i democratici", ha detto Juan Carlos ricordando le ultime vittime dei terroristi separatisti baschi dell’Eta, e in particolare l’ex consigliere comunale socialista Isaias Carrasco, assassinato due giorni prima delle elezioni dello scorso 9 marzo. Davanti alle difficoltà dobbiamo reagire con dialogo e coesione sociale per recuperare il benessere", ha aggiunto con riferimento alla fase di decelerazione economica della Spagna

Il re ha anche chiesto ai deputati di "tessere ampie aree di intesa e di consenso, specialmente nelle grandi politiche di Stato". Un tema quest’ultimo di particolare attualità e che assume un risvolto politico speciale dato che il Psoe di Zapatero e l’opposizione del Partido popular (Pp) di Mariano Rajoy hanno indicato di voler recuperare un certo spirito di dialogo su alcuni temi dopo che la scorsa legislatura si è distinta per uno scontro durissimo e costante (la c.d. crispacion), soprattutto sul terrorismo, la giustizia e le autonomia territoriali.

e.info/binary/la_voce/articoli/schema_condanne.1207752450.pdf

Spagna: Esplode Ordigno Attribuito All'Eta In Navarra, Danni Minimi

Pamplona, 12 apr. – (Adnkronos/Dpa) – Un ordigno attribuito all’Eta e’ esploso nei pressi di un ripetitore in localita’ Lapoblacion, in Navarra, nel nord della Spagna, e ha provocato "danni minimi", secondo quanto riferito dalla Guardia Civil. Una seconda bomba inesplosa e’ stata rinvenuta nello stesso luogo, vicino a un cartello con la scritta: "Pericolo. Bomba Eta".

SPAGNA/ ZAPATERO OTTIENE INVESTITURA PARLAMENTO -2-

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1 giorno
fa da APCOM

In dichiarazioni pre-voto, nuove prospettive di dialogo Psoe-Pp

Zapatero, nel breve discorso prima del voto, ha affermato che il governo risponderà agli effetti della crisi mondiale sull’economia spagnola "con urgenza, con misure congiunturali e riforme e misure a più lungo termine". L’altro ieri il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per la Spagna nel 2008, fino all’1,8% per quest’anno, contro il 3,8% dell’anno scorso. Il premier ha anche ribadito di essere disposto a cercare "l’accordo con tutti", e in particolare ha reiterato la sua offerta di dialogo al Partido popular (Pp) per "tracciare e appoggiare una strategia di lotta antiterrorista condivisa da tutti per vincere l’Eta", procedere al rinnovo di alcuni organi giudiziari cruciali e preparare il semestre di presidenza spagnola dell’Ue nel 2010. Il leader del Pp Mariano Rajoy da parte sua ha insistito sulla crisi economica e l’impennata dei prezzi (oggi è stata confermata un’inflazione al 4,6%, la più alta dal 1997), dicendo che le misure proposte dai socialisti sono "insufficienti" e "non danno fiducia né credibilità". Rajoy anche criticato il governo per la gestione della siccità e dei problemi di approvvigionamento d’acqua a Barcellona e in altre regioni, e per le politiche di immigrazione. Il capo dell’opposizione ha però anch’egli ripetuto di essere predisposto al dialogo, con un "patto di Stato per sconfiggere l’Eta", e con eventuali intese sul modello di Stato autonomico, sulla giustizia, sulle pensioni e sulla politica estera. "Lavorerò per dare una risposta a quella che è una necessità nazionale" di accordo, ha concluso Rajoy. Questa prospettiva di dialogo e di eventuale intesa Pp-Psoe su alcuni grandi temi – se sarà confermata – sarebbe una novità rispetto alla legislazione precedente, quando i due partiti furono protagonisti di uno scontro costante e durissimo (la c.d. ‘crispaciòn’) soprattutto sul tema del terrorismo, delle autonomie regionali e della giustizia. Per la prossima settimana è già previsto un incontro preliminare fra il portavoce (capogruppo) del Psoe alla camera, Josè Antonio Alonso, e quella del Pp, Soraya Saenz de Santamaria, in cui dovrebbero essere discusse soprattutto questioni relative alla giustizia. Zapatero ha anche lasciato la porta aperta agli accordi con le altre formazioni parlamentari, in particolare i nazionalisti moderati catalani di Convergencia i Uniò (CiU) e i baschi del partido nacionalista vasco (Pnv): con queste forze, e con altre minori della sinistra nazionale (Izquierda Unida, Iu, 2 seggi) o regionale (Esquerra Republicana de Catalunya, Erc, 3 seggi) e altri partiti nazionalisti minori, il premier cercherà di volta in volta "luoghi di incontro" su singole politiche o alleanze per una "collaborazione stabile e prevedibile".

Ibarretxe dice que si Zapatero rechaza 'la mano tendida' seguirá adelante para cumplir la 'palabra dada' a la sociedad

El lehendakari, Juan José Ibarretxe, aseguró hoy que si el candidato socialista a ocupar la presidencia del Gobierno central, José Luis Rodríguez Zapatero, rechaza ‘la mano tendida’ para negociar un acuerdo político seguirá ‘adelante’ en Euskadi para cumplir ‘la palabra dada’ a la sociedad vasca. Además, reveló que la semana pasada volvió a comunicar a José Luis Rodríguez Zapatero que su agenda se mantiene ‘abierta’ y, en este sentido, le instó a ‘aprovechar el tiempo antes de que anochezca’.


En un debate transmitido hoy por EiTB, recogido por Europa Press, el mandatario del Ejecutivo autonómico expresó su convencimiento ‘firme’ en la posibilidad de cerrar un acuerdo con el futuro presidente del Gobierno central, que desearía trasladar al pleno previsto para el próximo mes de junio. ‘El Parlamento vasco decidirá después cuál es el paso subsiguiente’, señaló.

Según explicó, su mano ‘está tendida’ pero aclaró que no aceptará un ‘no al diálogo, un no a avanzar’. ‘Es la hora, hay que dar un paso adelante, que hay que trasladar que somos capaces de arreglar las cosas y es lo a lo que me voy a dedicar en los próximos meses’, apuntó.

El paso ‘siguiente’ de dará, a su juicio, en el Parlamento vasco donde dará cuenta de lo ocurrido. ‘Espero que se abra la negociación, porque lo que parece derivarse de las informaciones que se han dado es que, ni siquiera se está dispuesto a dialogar con el lehendakari de lo que se ha estado dialogando y hablando con ETA hace unos meses’, manifestó.

Censuró que ahora se plantee que un acuerdo entre Zapatero y el lehendakari en relación con el derecho a decidir es ‘una aventura gastada’. Al parecer, no era una aventura gastada que este diálogo se haya hecho entre todos los presidentes españoles con ETA y han negociado con ETA, el último, Zapatero’, enfatizó.

Afirmó que el presidente del Ejecutivo central estuvo ‘en mayo del año pasado, después del atentado de la T-4, dialogando y negociado sobre el derecho a decidir de la sociedad vasca con ETA’. ‘Pobre de este país si pensamos que tenemos que esperar al permiso de ETA declarando una tregua para hablar entre nosotros y solucionar las cosas’, señaló.

En caso de que ‘se rechace la mano tendida’, el Ejecutivo vasco seguirá ‘adelante aquí’. ‘En este país no podemos parar, tenemos que seguir adelante y desbloquear la situación política’. Recordó que ése es su ‘máximo compromiso’ con la sociedad vasca, a la que dio palabra. ‘Y la voy a cumplir’, precisó.

AGENDAS

Ibarretxe afirmó que, tras un primer contacto telefónico, una vez concluidas las elecciones para comunicar al aspirante socialista a presidente del Ejecutivo que su agenda se encontraba ‘libre’, la pasada semana se ha producido una nueva conversación entre ambos.

‘Yo sigo diciendo lo mismo, mi agenda está libre y debiéramos aprovechar el tiempo antes de que se hiciera de noche, por cierto’, manifestó.

‘FALTA LA PAZ’

Ibarretxe se mostró convencido de que, en la actualidad, pese a la óptima situación en el ámbito económico, a Euskadi ‘le falta la paz’. ‘Esta sociedad, que ha respondido magníficamente desde un punto de vista económico y social, a pesar de la violencia de ETA, creciendo y desarrollando un proyecto, sin embargo tiene un déficit y es que estamos bloqueados’, afirmó.

Según su análisis, la banda armada ‘no ha podido parar el país desde un punto de vista económico y social’, pero sí ‘desde un punto de vista político’. Por esta causa, consideró que, en la actualidad, el ‘gran objetivo’ debe ser ‘el desbloqueo político’.

El presidente del Ejecutivo autónomo afirmó que este fin requiere de ‘dos conceptos’, que identificó como ‘innovación en la economía y en la sociedad e innovación en la política y defensa de la identidad del pueblo vasco’. ‘Como pueblo, hemos de tener un lugar en el mundo, nuestra cultura debe tener un lugar en el mundo, nuestra lengua debe tener un lugar en el mundo. Ese es el objetivo, hoy’, dijo.

PROPUESTA

Ibarretxe recordó que, como lehendakari, presentó un ‘acuerdo democrático’ de la mayoría del Parlamento vasco en Madrid, donde fue a defenderlo. ‘No hace falta llevar pistolas para defender el derecho del pueblo vasco a decidir, y a decidir su futuro libremente. Y lo defendí como una posición del conjunto del Parlamento, en el que había fuerzas nacionalistas vascas y fuerzas que no lo eran’, recordó.

En este sentido, calificó de ‘retórico’ que ‘quien emplaza a los acuerdos entre vascos’ no haya cumplido ‘ninguno de los acuerdos que se han producido entre catalanes o en Navarra’. ‘El PSOE y Cataluña emplazaron a Cataluña a que tomara un acuerdo, lo tomó y lo cepilló, y cepilló asimismo las propias decisiones que se establecieron en Navarra’, agregó.

Para el lehendakari, ‘el problema’ de la sociedad vasca es que debe actuar en política como hizo en materia económica, un ámbito en el que ‘no esperó a ETA, ni pensó en ETA’. ‘En política -agregó- debe hacer igual’.

Se preguntó por qué, si se ha podido crecer ‘desde un punto de vista económico’, los políticos ‘no vamos a ser capaces de alcanzar acuerdos para convivir y proyectar en este país un acuerdo amable entre Euskadi y España para el siglo XXI’.

Terra Actualidad – Europa Press