Eta: nostro disarmo e' ''in agenda''

Gruppo lo ribadisce in un’intervista a quotidiano basco
postato 5 giorni fa

(ANSA) -MADRID, 10 NOV- Il gruppo armato basco Eta, che il mese scorso ha dichiarato di rinunciare all’attivita’ armata, ha indicato questa sera che il suo disarmo e’ ”in agenda”. In una intervista al quotidiano basco Gara, in edicola domani ma di cui sono stati anticipati alcuni estratti, due portavoce Eta hanno detto che il disarmo del gruppo ”e’ in agenda e che l’Eta e’ disposta a prendere impegni” al riguardo. Inoltre viene ribadito che il gruppo rinuncera’ alla lotta armata, come annunciato tre settimane fa.

Eta addio, il gruppo indipendentista basco si scioglie

L’annuncio in una conferenza con Kofi Annan e Gerry Adams a San Sebastian. In 40 anni di esistenza 800 le vittime
postato 5 giorni fa da TMNews

Roma, 17 ott. (TMNews) – Questa settimana l’Eta potrebbe mettere la parola “fine” a quattro decenni di violenza. Oggi si apre nei Paesi Baschi una conferenza sul separatismo basco, alla quale è attesa la partecipazione dell’ex segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, del presidente dello Sinn Fein, Gerry Adams e dell’ex capo di gabinetto di Tony Blair, Jonathan Powell.
A gennaio scorso il gruppo indipendentista basco – responsabile della morte di almeno 800 persone in oltre quarant’anni e considerato come un’organizzazione terroristica dall’Ue e dagli Usa – aveva già annunciato un cessate il fuoco permanente. Una dichiarazione accolta con scetticismo dal governo di Madrid, che esige invece il totale disarmo dell’organizzazione basca.
Alla conferenza, che si svolge nella città di San Sebastian, parteciperanno anche numerosi politici locali, fra questi anche rappresentanti baschi del partito socialista spagnolo e radicali nazionalisti baschi. Gli esponenti del partito conservatore spagnolo, il Pp, si sono rifiutati di partecipare.
Tra poco più di un mese si svolgeranno in Spagna le elezioni legislative alle quali è prevista una netta vittoria del Partito Popolare di Mariano Rajoy, da sempre fautore di una linea di estrema durezza nei confronti del separatismo basco.

Paesi Baschi: Eta annuncia fine attività armata (VIDEO)

http://www.net1news.org/paesi-baschi-eta-annuncia-fine-attivit%C3%A0-armata-video.html

MADRID – “Violenza e repressione devono lasciare spazio a dialogo e accordo”. Sono queste, probabilmente, le parole più significative utilizzate dall’Eta per spiegare ed annunciare al mondo l’intenzione di abbandonare il campo della lotta armata. Una svolta storica, dunque, nella questione basca, che tanti morti ha provocato in Francia e soprattutto in Spagna.

ANNUNCIO – L’Eta ha annunciato con un comunicato fatto recapitare al quotidiano iberico Gara che ha deciso di porre fine all’attività armata. Come spiegato nel comunicato, si tratta di una decisione “chiara e definitiva per superare il confonto armato”. L’obiettivo dei dirigenti dell’Eta è chiaro: lanciare un segnale forte ed inequivocabile ai governi spagnolo e francese affinchè anche loro intraprendano la strada del dialogo diretto per trovare una soluzione al conflitto. Del resto, proprio l’abbandono della lotta armata e il dialogo con i governi di Madrid e Parigi erano le condizioni richieste all’Eta nella Dichiarazione di San Sebastian firmata solo pochi giorni fa. I baschi hanno fatto un importante passo in avanti in questo senso: vedremo se i governi di Spagna e Francia avranno la forza ed il coraggio di fare altrettanto per trovare una soluzione che accontenti tutti.

http://www.gara.net/eta-anuncia-cese-definitivo-actividad-armada.php

Eta: si scioglie gruppo estremista basco dell’Ekin

Era il cuore politico dell’Eta: il gruppo estremista dell’Ekin ha annunciato la sua dissoluzione.

La notizia è apparsa sul quotidiano Gara e rappresenta, si legge, la conseguenza “del cambio radicale di strategia” degli indipendentisti, che a sorpresa sono diventati la seconda forza politica dei Paesi Baschi dopo le elezioni municipali del 22 maggio.

L’Eta non commette attentati dall’agosto 2009, e da gennaio ha deposto uffcialmente le armi.

“La sua fine è ora più vicina che mai” ha detto il ministro dell’Interno Antonio Camacho: si tratta della “fase ultima di una banda, che è entrata in un processo di dissoluzione irreversibile e non potrà più tornare a condizionare con i suoi atti barbarici la vita del Paese”.

L’Ekin, creata nel 1999 e considerata un’organizzazione terroristica da Unione Europea e Stati Uniti, è stata decimata con l’arresto nel settembre 2010 di nove dei suoi presunti dirigenti.

Altre dieci persone sono finite in manette dopo l’annuncio del “cessate il fuoco permanente” da parte dell’Eta in gennaio.

L’Ekin è considerata responsabile della morte di 829 persone in più di 40 anni di attentati per l’indipendentismo basco.

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http://it.euronews.net/2011/10/01/eta-si-scioglie-gruppo-estremista-basco-dell-ekin/

Eta pronta a cooperare su cessate fuoco

Giornale Gara, ‘Creazione commissione passo importante’
postato 2 giorni fa da ANSA

(ANSA) – MADRID, 2 OTT – L’organizzazione separatista basca Eta si è impegnata a cooperare con una commissione internazionale di verifica del cessate il fuoco decretato a gennaio, e si è appellata a Parigi e Madrid a riconoscere tale organismo. In una nota pubblicato dal giornale basco Gara, l’Eta ha definito un “passo importante nel processo di risoluzione del conflitto” la creazione di tale commissione, presentata mercoledì scorso a Bilbao (nord) in presenza di rappresentanti

I prigionieri politici baschi: sì all'accordo di Gernika. Processo politico senza ingerenze esterne

postato 12 ore fa da PEACE REPORTER

Il comunicato è stato recapitato al quotidiano basco Gara, che domattina lo pubblicherò nella sua versione integrale – Un passo importante, che si avvia a diventare storico. Il collettivo delle prigioniere e prigionieri politici baschi (EPPK) ha recapitato al quotidiano Gara un comuncato in cui dichiara che la maggioranza ha deciso per l’adesione all’accordo di Gernika che unisce sigle partitiche, sociali e sindacali e dell’associazionismo nell’idea di una soluzione democratica e pacifica del conflitto basco. Il passo che viene compiuto, secondo il comunicato ricevuto dal quotidiano basco, è legato al fatto che il collettivo dei prigionieri e delle prigioniere basche riconosce che l’accordo di Gernika è divenuto il punto di riferimento per la costruzione di uno scenario democratico e che per questo lo appoggiano. I detenuti politici baschi scrivono anche che sono consapevoli che raggiungere uno scenario di questo tipo non sia un obbiettivo qualunque. Ma sono convinti che alla fine sarà possibile e promettono “che faranno di tutto per spingere in avanti il processo democratico, fino alle estreme conseguenze”. Il comunicato ha preso in contropiede la politica e i media spagnoli che proprio in queste ore iniziavano a insinuare che fra i progionieri politici baschi – che non sono solo militanti o ex militanti di Eta, perché chi viene arrestato per motivi politici può aderire al collettivo – vi fossero le prime crepe che avrebbero portato a una dichiarazione cauta. In realtà il passo che viene dato con la dichiarazione che sarà sul quotidiano gara sabato mattina è fortemente simbolico, carico di sostanza e sicuramente va nella giusta direzione di un strategia in cui il Gruppo internazionale di contatto e tuttel le formazioni basche che si sono unite con l’obbiettivo di chiudere la partita politica e militare continuano a ricordare al governo di Madrid che è il momento di trattare, di dialogare, di rallacciare fili tagliati da troppo tempo. La risposta di Madrid alle istanze di pace della sinistra basca stanno nella sentenza che ha incarcerato e inabilitato dai pubblici doveri e dei diritti politici alcuni esponenti del movimento basco, fra cui l’ex portavoce di Batasuna Arnaldo Otegi. Dieci anni di carcere che pesano come un macigno – forse per il gabinetto Zapatero è solo una giusta ipoteca – sulla possibilità di avere un leader riconosciuto a livello popolare, capace di imprimere alle formazioni di sinistra basca una vera e propria rivoluzione copernicana, prendendo in maniera protagonista l’iniziativa politica, da sempre nelle mani delle analisi politiche e militari dellorganizzazione armata. Una buona notizia, che lascia pensare che la strada si stia delinenado con chiarezza. Almeno sul fronte basco. Madrid?

Spagna: carcere per Arnaldo Otegi. Preparava il processo di pace. Per i giudici è agli ordini di Eta

postato 5 giorni fa da PEACE REPORTER

Per i giudici dell’Audiencia nacional tutti i condannati sono agli ordini di Eta. Al momento dell’arresto stavano redigendo il documento che ha portato alla svolta storica della politica indipendentista di rifiuto della violenza – Dieci anni di prigione per Arnaldo Otegi, Rafa Diez, otto anni per Sonia Jacinto, Miren Zabaleta e Arkaitz Rodríguez. L’Audiencia nacional, tribunale speciale spagnolo, ha emesso la sentenza che considera i politici indipendentisti baschi agli ordini dell’organizzazione armnata Eta, in tregua permanente e verificabile dal 10 gennaio di questo anno. Il caso è quello denominato come ‘Bateragune’. Un documento era sul tavolo degli arrestati: era lo schema della svolta storica della sinistra indipendentista, che ha aperto la strada alla tregua di Eta e che ha portato alla nascista del nuovo partito Sortu, che rifiuta per statuto la violenza politica. Nonostante i fatti e le tante imprecisioni dei testi di accusa, soprattutto agenti di polizia, i giudici non hanno esitato ad accogliere le richieste dell’accusa. Altri tre imputati,Txelui Moreno, Mañel Serra e Amaia Esnal, sono stati assolti. La decisione di oggi, a poco più di un mese dalle elezioni anticipate spagnole e in un periodo in cui forze di sinistra e indipendentsite basche stanno chiedendo a gran voce al governo che accolga la proposta di verifica internazionale della tregua e inizia a discutere con la politica, non può che rivestire un significato politico-giudiziario. La condanna colpisce personaggi altamente rappresentativi della sinistra basca, fra cui Arnaldo Otegi, il politico capace di affrontare in un serrato dibattito con i militanti di base, la trasfromazione del movimento e i nuovi obiettivi.

Spagna, grazie a Bildu diminuiscono i crimini nei Paesi Baschi

VENERDÌ 02 SETTEMBRE 2011 13:47 di Cristina Yuste
Le elezioni regionali spagnole dello scorso maggio hanno fatto notizia in tutta Europa per la vittoria schiacciante del Partito Popolare (PP), lasciando prevedere una facile affermazione nelle votazioni politiche del prossimo novembre. Uno degli aspetti meno noti di quelle consultazioni è rappresentato dal successo di Bildu, partito indipendentista regionalista basco. I Paesi Baschi sono una delle pochissime comunità autonome in cui non ha trionfato il PP, sconfitto dal Partito Nazionalista Basco e, appunto, da Bildu. La nascita di questa nuova formazione ha scatenato una disputa non solo nel congresso, ma anche in tutto il Paese. Non è un segreto, infatti, che Bildu sia vincolato agli vecchi partiti baschi, dichiarati fuorilegge perché appoggiavano il gruppo separatista ETA. Una delle più clamorose conseguenze della vittoria di Bildu è stata il calo degli avvenimenti violenti. Rispetto alle ultime estati, quella che sta per finire ha registrato un numero sensibilmente più basso di crimini e azioni vandaliche. Le famose feste basche, solitamente colpite da atti di violenza, si sono svolte quest'anno in una atmosfera tranquilla e pressoché priva di tensioni, confermando la tendenza dei primi mesi del 2011. In luglio e agosto, si sono segnalati solo cinque casi di violenza di strada (la cosiddetta Kale Borroka), contro i 35 del 2010 e i 53 del 2009. A questi numeri sono state date delle diverse letture. Secondo il ministro dell'Interno spagnolo, Rodolfo Ares, il calo si deve alla pressione dello Stato di diritto e alla politica di fermezza democratica e di tolleranza zero. Invece, da più parti emerge la convinzione che sia proprio la presenza di Bildu in molti municipi locali a fare da deterrente alle manifestazioni di violenza, spesso organizzata. http://www.nuovasocieta.it/esteri/28826-spagna-grazie-a-bildu-diminuiscono-i-crimini-nei-paesi-baschi.html

Spagna: 377 anni di carcere a leader dell'Eta

ultimo aggiornamento: 22 luglio, ore 16:50

Madrid, 22 lug. (Adnkronos) – Il tribunale dell'Audiencia Nacional a Madrid ha condannato a 377 anni di carcere Garikoitz Aspiazu, uno dei leader del gruppo separatista basco dell'Eta. Aspiazu, meglio noto come Txeroki (Cherokee), e' stato riconosciuto colpevole dell'attentato terroristico contro il sindaco di Portugalete, Esther Cabezudo, nel 2002. La Cabezudo sopravvisse all'attentato, perpetrato con 20 chili di esplosivo, mentre altre 18 persone rimasero ferite.

Eta ribadisce la volontà di dialogo. Madrid arresta avvocata basca

postato 1 giorno fa da PEACE REPORTER
L'organizzazione armata basca dichiara di essere 'pienamente convinta che si possa rasggiungere uno scenario di pace e libertà' – A sei mesi dal comunicato in cui Eta dichiarava il cessate il fuoco permanente, generale e verificabile, l'organizzazione armata basca ha recapitato alla redazione del quotidiano basco Gara un nuovo comunicato, in cui conferma la volontà di proseguire sul cammino del dialogo. "Siamo pienamente convinti che esista l'opportunità per costruire uno scenario di pace e libertà', ha scritto l'organizzazione aggiungendo che è disposta a compiere ulteriori passi. Per questo, Eta rivolge un appello a tutti gli agenti politici e sociali, perché lavorino per il dialogo e il negoziato. Una parte del comunicato si rivolge direttamente alla sinistra basca, perchè continui a lavorare con fermezzacon l'abituale generosità e umiltà e sulla scorta dei successi raggiunti fino a ora. Nel pomeriggio, coincidenza o segnale difficile dirlo, l'Audiencia nacional, il tribunale speciale spagnolo, ha fatto arrestare nuovamente Arantxa Zulueta, avvocata accusata di essere il tramite di Eta con il fronte delle carceri. la donna è stata arrestata mentre stava mangiando a hernani, dove si trovava in libertà provvisoria. Trasferita a Madrid, non si trova in regime di incomuncazione, e sarà ascoltata nei prossimi giorni dai giudici.