Spagna: 377 anni di carcere a leader dell'Eta

ultimo aggiornamento: 22 luglio, ore 16:50

Madrid, 22 lug. (Adnkronos) – Il tribunale dell'Audiencia Nacional a Madrid ha condannato a 377 anni di carcere Garikoitz Aspiazu, uno dei leader del gruppo separatista basco dell'Eta. Aspiazu, meglio noto come Txeroki (Cherokee), e' stato riconosciuto colpevole dell'attentato terroristico contro il sindaco di Portugalete, Esther Cabezudo, nel 2002. La Cabezudo sopravvisse all'attentato, perpetrato con 20 chili di esplosivo, mentre altre 18 persone rimasero ferite.

Spagna: esplode ordigno artigianale

A Vitoria, nei Paesi baschi, nessun ferito
(ANSA) – MADRID, 16 SET – Un ordigno artigianale di debole potenza e’ esploso la notte scorsa in una zona industriale di Vitoria, nei Paesi baschi. Lo scoppio ha causato danni materiali limitati e nessun ferito. Lo ha reso noto la polizia locale, collegando l’attentato alle violenze urbane condotte da giovani indipendentisti vicini all’Eta. L’ordigno e’ esploso intorno all’una e mezza e ha distrutto alcune finestre e annerito i muri di un edificio industriale.
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Spagna/ Valencia, polizia trova pentola vuota al posto di bomba

Telefonata anonima a Gara ha segnalato presenza di quattro bombe
postato 43 min fa da APCOM

Roma, 23 giu. (Apcom) – Gli agenti spagnoli hanno trovato una pentola vuota in uno dei luoghi di Valencia dove avrebbe dovuto trovarsi una bomba, secondo le indicazioni fornite da una telefonata anonima a nome dell’Eta giunta oggi intorno a mezzogiorno al quotidiano basco Gara. Lo riporta l’agenzia di stampa Europa Press, citando fonti governative.
Solitamente i terroristi utilizzano le pentole per preparare i loro ordigni artigianali, per aumentarne la potenza. In questo caso però la pentola era vuota.
La telefonata ha indicato la presenza di quattro ordigni nell’area di Valencia: tre sarebbero stati piazzati in tre strade di accesso alla città spagnola e un altro lungo una linea ferroviaria. Il ministero dell’Interno spagnolo ha confermato che la polizia e la guardia civil stanno indagando sulla possibile presenza degli ordigni. Tuttavia, la telefonata, giunta alle 12.15, aveva riferito che le bombe sarebbero esplose nel giro di minuti, ma passate le 14.30 non si è registrata ancora alcuna esplosione.

Negare il dialogo e la democrazia

14/10/2009
analisi di Giovanni Giacopuzzi, storico e scrittore

La conquista della ‘democrazia’ pare essere una questione solo militare per il governo Zapatero. Su due quadranti paralleli, ieri, il presidente spagnolo incontrava Obama assicurando l’aumento di truppe in Afghanistan, mentre il giudice superstar Baltazar Garzon ordinava l’arresto di esponenti della sinistra indipendentista basca. Più soldati, più repressione. L’idea che il dialogo sia possibile solo se significhi la sconfitta del “nemico” sembra essere alla base di questa idea organica della democrazia. Gli arresti di ieri, come riconosce la stessa stampa spagnola, mirano a togliere di mezzo la possibilità di un progetto politico della sinistra basca per la costituzione di un movimento politico indipendentista, progressista, attraverso un processo democratico. Nelle parole scritte da diversi quotidiani, nelle parole del ministero dell’Interno spagnolo, c’è una stridente coincidenza nel ritenere che la nuova direzione imboccata dagli arrestati fosse quella di un movimento che accantonasse la via armata.

Eppure per Madrid questa ipotesi aprirebbe lo scenario ad una prospettiva politica presente nella società basca che metterebbe in discussione non solo l’organizzazione dello stato spagnolo ma i principi politici che lo guidano in campo sociale, economico e internazionale. La sotira degli ultimi cinquant’anni insegna che quando si accennavano ipotesi di soluzione dialogata del conflitto basco spagnolo, da Madrid si rispondeva picche. 1984. Barrionuevo, Ministro degli interni del Governo socialista di Felipe Gonzales, implicato nella guerra paramilitare dei Gal contro l’indipendentismo basco, propone un dialogo con ETA. Pochi mesi dopo, il leader di Herri Batasuna Santi Brouard viene ucciso da un commando paramilitare. 1990. Poche ore prima che Herri Batasuna occupasse, per la prima volta, i seggi ottenuti al Parlamento spagnolo, con l’obiettivo di portare “un messaggio di dialogo”, il neoletto deputato di Herri Batsuna, Josu Muguruza viene ucciso a Madrid da un commando paramilitare. 1996. La proposta denominata alternativa democratica avanzata da ETA per un a soluzione politica del conflitto dove, per la prima volta, ETA riconosce il protagonismo, nel dialogo politico, delle forze politiche e sociali presenti nei Paesi Baschi, viene fatta propria da Herri Batasuna e il Governo Aznar, attraverso il giudice Baltasar Garzon, incrimina la direzione di Herri Batasuna che un anno più tardi verrà condannata a sette anni di carcere. 1998. Quando il dialogo tra le forze politiche sindacali e sociali basche sfocia nella proposta denominata Lizarra-Garazi, nella quale si riafferma che il diritto all’autodeterminazione potrà essere esercitato solo attraverso la libera espressione dei cittadini e cittadine basche, il giudice Garzon dà inizio alla criminalizzazione della sinistra indipendentista basca con la chiusura del quotidiano basco Egin ed in seguito di forze politiche e sociali. 2002. la legge sui partiti illegalizza Batasuna e le succesivve liste elettorali ispirate agli stessi principi politici. Nonostante questo, PSOE e Batasuna mantengono conversazioni segrete che sfocieranno in un accordo preliminare. 2004. Manifestazione di Batasuna nel velodromo di Anoeta, a San Sebastian, per annunciare una proposta di dialogo su due tavoli: ETA e Governo da una parte su smilitarizzazione prigionieri e vittime, e i partiti presenti nei Paesi baschi sulla soluzione politica del conflitto dall’ altra. I giudici spagnoli aprono un procedimento giudiziario nei confronti della direzione di Batasuna. 2006 La conseguenza della proposta di Anoeta porterà alla tregua di ETA nel marzo 2006. Nello stesso momento in cui Zapatero annuncia l’inizio del processo negoziale, il portavoce di Batasuna Arnaldo Otegi viene arrestato. Mesi di incontri sotto l’auspicio di mediatori internazionali non portano ad un’accordo. Governo spagnolo ed ETA si accusano a vicenda di aver rifiutato una soluzione che sembrava a portata di mano. I tentativi di riprendere un processo di dialogo vengono boicottati con l’arresto, tra gli altri, di dirigenti della sinistra indipendentista. Le proposte di riforma dello statuto di autonomia basco e di un referendum consultivo nelle province basche su un processo negoziale vengono proibite dal Governo spagnolo e dalla magistratura.

Il Ministro degli Interni Rubalcaba a cui fa eco il giudice Garzon poche settimane fa dichiarava che se anche Batasuna condannasse le azioni di ETA non sarebbe mai legalizzata. Fino agli ultimi arresti, martedì 13, di dirigenti della sinistra indipendentista tra cui Arnaldo Otegi, l’ex segretario del sindacato LAB. Il cerchio, per ora, si chiude. Chi vuole la pace?

Giovanni Giacopuzzi

http://it.peacereporter.net/articolo/18352/Negare+il+dialogo+e+la+democrazia

Spagna: allarme bomba Eta

Traffico ripreso dopo che nessun ordigno e’ stato trovato

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1 giorno
fa da ANSA

Per un allarme bomba Eta e’ stata interrotta questa mattina una linea ferroviaria nei Paesi Baschi, fra Zumarraga e Irun. L’interruzione della linea ferroviaria e’ stata decisa dopo una telefonata anonima che ha avvertito della presenza di tre bombe lungo il tracciato ferroviario. Il traffico ferroviario e’ poi ripreso dopo che nessun ordigno e’ stato trovato sulla via.

Spagna/ Dopo arresti membri Eta, ritrovati nascondigli esplosivi

In due località del sud ovest della Francia

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1 giorno
fa da APCOM

Nel sud della Francia, a Camplong, è stato ritrovato un importante arsenale di armi ed esplosivi appartenenti all’Eta, dopo l’arresto, avvenuto ieri, di tre presunti militanti del gruppo separatista basco. Lo si apprende da fonti dell’antiterrorismo spagnolo. Si tratta del secondo importante rinvenimento di esplosivi dopo l’arresto di ieri all’alba dei tre uomini, avvenuto nella stazione sciistica di Corbier Villarembert, in Savoia. Un primo nascondiglio, 100 chilogrammi di esplosivo, era stato scoperto nel pomeriggio di ieri nel comune di Ferrieres, vicino alla frontiera spagnola. Secondo l’agenzia Vasco Press, il nascondiglio scoperto oggi conteneva diverse centinaia di chili di esplosivo, componenti elettroniche ed armi. Il ministro degli Interni spagnolo, Alfredo Perez Rubalcaba, aveva anticipato che l’arresto di questi uomini avrebbe potuto portare ad importanti ritrovamenti di materiale dell’Eta.

FRANCIA: SCOPERTA BOMBA DAVANTI AGENZIA IMMOBILIARE NEI PAESI BASCHI

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4 ore
fa da ASCA

Un ordigno esplosivo artigianale e’ stato scoperto stamani davanti alle vetrine di un’agenzia immobiliare a Bassussary, nei Paesi baschi francesi. Lo ha riferito la polizia, aggiungendo che una squadra di sminatori ha messo in sicurezza il luogo. L’ordigno, di piccole dimensioni e collocato in un bidone dell’immondizia, e’ stato portato via dalla squadra di sminatori della gendarmeria per essere analizzato. Sulle vetrine dell’agenzia era stato scritto con la vernice: ”I Paesi baschi non sono in vendita”. Un’organizzazione clandestina basca, che si presenta sotto questo stesso slogan, aveva rivendicato lo scorso 5 agosto a Bayonne diversi atti di teppismo contro campi da golf della costa basca compiuti a maggio e luglio.

Spagna, allarme bomba Eta: evacuata spiaggia della Costa Brava

Foto d’archivio (la spiaggia sgomberata recentemente a Mallorca)

BARCELLONA
La polizia spagnola ha fatto evacuare oggi una spiaggia della Costa Brava a una cinquantina di chilometri da Barcellona, dopo che una telefonata anonima aveva avvertito che una bomba era stata messa in uno zaino lasciato tra i bagnanti. Lo hanno reso noto i media locali.

Una settimana fa tre ordigni di debole potenza avevano causato danni materiali ma nessuna vittima a Palma di Maiorca, nelle Baleari. Le bombe erano state preannunciate da una telefonata dell’organizzazione separatista basca Eta.

Oggi l’agenzia di stampa basca Vasco Press ha riferito che, con una telefonata fatta all’ufficio dell’ente di assistenza stradale Detente y Ayuda (Dya) nel Paese Basco, una persona ha avvertito che sulla spiaggia della stazione balneare di Calella era stata lasciata una bomba.

Nella telefonata non è stato precisato a che ora l’ordigno sarebbe esploso. Calella è solitamente frequentata da spagnoli ma anche da turisti stranieri, in particolare britannici, tedeschi e scandinavi. La spiaggia è stata quindi evacuata.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200908articoli/46436girata.asp

Spagna, arrestato membro dell'Eta

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5 ore
fa da PEACE REPORTER

L’uomo arrestato è sospettato di aver ucciso sei persone tra il 1983 e il 1985 – Un uomo, sospettato di essere membro dell’Eta, organizzazione armata basca, è stato arrestato all’aereoporto di Madrid, dopo essere stato espulso dal Messico, paese in cui avrebbe vissuto illegalmente, dopo una breve permanenza in Nicaragua, dal 1996. Juan Manuel Intziarte, 55 anni, è sospettato, durante la sua militanza nell’Eta fra il 1983 e il 1985 , di aver ucciso sei persone, di cui cinque poliziotti e la moglie incinta di uno degli agenti. Niente di fatto invece per la richiesta di estradizione, presentata lo scorso maggio dal governo spagnolo, per Ignacio Etxeberria Landazabal, anche lui membro dell’Eta: il Tribunale supremo del Venezuela ha infatti respinto la richiesta come «irricevibile». Secondo i giudici dell’alta corte di Caracas, i reati per i quali il membro dell’Eta è ricercato in Spagna sono caduti in prescrizione perchè risalgono ad oltre 15 anni fa. L’Eta è accusata di aver causato, nella sua campagna per l’indipendenza della regione basca, circa 820 morti. La scorsa settimana ricorrevano i 50 anni dalla fondazione del gruppo armato: sarebbero da ricollegare a questo anniversario i due attentati del 29 e 30 luglio, entrambi contro caserme della Guardia civil spagnola. Nel primo, a Burgos, nel nord della Spagna, la bomba ha causato danni ad alcuni edifici, ma nessuna vittima. Nel secondo, sull’Isola di Maiorca, sono invece morti due agenti.

Responsabili attentato Maiorca ormai fuori dall'isola

Oltre 1.600 agenti impegnati nelle indagini e ricerca terroristi

postato document.write( strelapsed(‘2009-08-01T18:30:00Z’) ); 5 giorni fa

Gli autori dell’attentato, attribuito all’Eta, nel quale sono morte due guardie civili nelle Baleari potrebbero aver lasciato l’isola di Maiorca prima dell’esplosione. Lo affermano alcuni giornali spagnoli, El Pais e Abc, che si basano sul tipo di bomba utilizzata. Gli ordigni piazzati sotto la vettura dei due agenti, come quella neutralizzata nei pressi di un altro veicolo della guardia civile, aveva un sistema di detonazione ritardato e di un sensore di movimento. Sempre secondo i media, oltre 1.600 poliziotti spagnoli sono impegnati nelle indagini e nella ricerca dei terroristi dell’Eta responsabili dell’attentato. La Guardia Civil gestisce di fatto al momento gli arrivi e le partenze, tanto aeree che navali, controllando tutte le liste di passeggeri; ancora in funzione i posti di blocco disseminati per tutta l’isola; secondo la stampa spagnola la polizia avrebbe identificato due dei possibili sospetti. Il ministero degli Interni ha intanto diffuso ieri le foto di sei "etarras" ritenuti coinvolti nell’attentato di Palmanova e in quello avvenuto mercoledì notte a Burgos, sempre contro la Guardia Civil e nel quale erano riamste feritre uan cinquanitna di persone: si tratta di Itziar Moreno Martinez, Iratxe Yanez Ortiz de Barron, Alberto Machain Beraza, Oroitz Gurrutxaga Gogorza, Joanes Larretxea Mendiola e Ivan Saez de Jauregui Ortigosa. L’unico a comparire precedentemente nella lista dei ricercati era Gurrutxaga, processato lo scorso febbraio per atti di vandalismo e appartenenza a gruppo terroristico, e da allora latitante. Sebbene manchi ancora una rivendicazione si tratterebbe dunque del primo attacco mortale dell’Eta nell’arcipelago delle Baleari: proprio il 30 luglio del 1991 il gruppo terroristico basco compì due attentati dinamitardi a Maiorca, causando due feriti; gli attentati sono avvenuti inoltre alla vigilia del cinquantenario della fondazione dell’Eta, nata il 31 luglio del 1959. Nei giorni scorsi le forze di sicurezza avevano parlato di tre auto-bomba che l’Eta sarebbe riuscita a far entrare dalla Francia: poco dopo l’attentato gli artificieri hanno ritrovato e disinnescato ieri un secondo ordigno collocato sotto un veicolo della Guardia Civil, una "bomba-lapa" analoga a quella che ha causato la morte dei due agenti. La località di Palmanova è un centro turistico costiero che si trova a una decina di chilometri da Marivent, una delle residenze estive della famiglia reale spagnola che vi trascorre abitualmente le vacanze e che dovrebbe giungervi domani; l’attentato è avvenuto nel momento in cui erano in corso i sopralluoghi delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei monarchi.