Osservatori cauti: già sei volte la cupola si è ricostituita
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1 giorno fa da APCOM
Madrid, 21 mag. (Apcom) – Giovane, con baffi e capelli corti, nelle foto segnaletiche della polizia spagnola. Glabro, appesantito, con gli occhiali e una smorfia rabbiosa nelle immagini di oggi che lo riprendono mentre viene ammanettato dalla gendarmeria francese: anche il più ricercato, il più abile nella fuga, il ‘veterano’ dell’Eta Francisco Javier Lopez Pena, alias ‘Thierry’, alla fine è caduto nella rete. Il numero uno dell’apparato politico e militare della banda, militante dell’organizzazione terrorista basca fin dal 1980, è stato arrestato a Bordeaux in una operazione congiunta della polizia francese e dei servizi segreti spagnoli, in cui sono state arrestate in tutto sei persone.
‘Bartolo’, ‘Zulos’, ‘Pierre’, Marcel’, e infine ‘Thierry’: una lunga storia di soprannomi, clandestinità, inseguimenti e nascondigli nelle montagne fra la Spagna e la Francia, in quel territorio che i radicali baschi chiamano ‘Euskal Herria’, e di cui rivendicano l’indipendenza a prezzo di centinaia di morti. Proprio lui, Lopez Pena, è considerato il mandante dell’attentato più spettacolare della banda negli ultimi anni, che il 30 dicembre del 2006 distrusse il parcheggio dell’aeroporto di Madrid, uccidendo due equadoregni proprio all’indomani di un discorso fiducioso del premier José Luis Zapatero, convinto di avere a portata di mano la ‘pace’ con l’Eta.
La bomba di Madrid ruppe di fatto la tregua unilaterale e il negoziato finì, e oggi insieme a ‘Thierry’ è finita in prigione in Francia anche la donna che l’aveva annunciata, Ainhoa Ozaeta. Il 22 marzo del 2006 la terrorista aveva letto un comunicato per proclamare "un cessate il fuoco permanente" in un lugubre video di incappucciati, che aveva però riempito di speranze il governo socialista di Zapatero e la Spagna. Ozaeta è anche la compagna sentimentale di Ekaitz Urrutikoetxea, figlio di un altro storico dirigente etarra, Josu ‘Ternera’, scavalcato alla guida della banda da ‘Thierry’ a metà dicembre del 2006.
Allora, durante gli incontri segreti che si svolgevano in Svizzera, ai delegati del governo di Madrid si presentò questo nuovo capo che subito si mostrò più intransigente del predecessore e pretese una riforma della costituzione spagnola. Una richiesta inaccettabile per il governo: e poche settimane dopo, la bomba dell’aeroporto, con cui Lope Pena silura il negoziato. Ma anche Thierry aveva un’amante, l’avvocatessa Yolanda Molina, che ha difeso diversi mebri della banda: e proprio lei, pedinata e sorvegliata costantemente dalla polizia, secondo la stampa spagnola è stata cruciale per individuarlo.
Un "colpo molto duro alla direzione dell’Eta", ha commentato oggi Zapatero ringraziando Nicolas Sarkozy per la preziosa cooperazione francese contro i terroristi. "Non una semplice operazione in più", ha detto il ministro dell’interno Alfredo Perez Rubalcaba che ha interrotto un viaggio in Africa per tornare a Madrid e seguire gli sviluppi dell’arresto di colui che ha definito "con ogni probabilità in questo momento la persona con più peso nell’apparato politico e militare della banda terrorista". Ma fra i politici e gli osservatori spagnoli, pur nell’euforia di un’operazione riuscita, prevale la cautela: per sei volte la cupola dell’Eta è stata smantellata negli ultimi 16 anni, e per sei volte la testa del serpente è cresciuta di nuovo.
Anche ora, gli inquirenti sono convinti che succederà: proprio Josu Ternera dovrebbe secondo la stampa spagnola essere predestinato a prendere il posto di chi a suo tempo lo spodestò. Solo una settimana fa la banda ha fatto esplodere una bomba davanti a una casa-caserma uccidendo un agente della guardia civile, e appena due giorni prima delle elezioni dello scorso 9 marzo uccise a sangue freddo sulla soglia di casa l’ex consigliere comunale socialista Isaias Carrasco. Pur indebolita dalla forte pressione a cui è sottoposta e dalle decine di arresti degli ultimi mesi, l’Eta secondo gli esperti antiterrorismo spagnoli si è ricreata una rete di ‘legales’, giovani incensurati difficili da individuare, e possiede un’infrastruttura ampia e flessibile, che non è facile disarticolare.